Che cosa è la Bibbia?

OGGI C’È MOLTA CONFUSIONE su che cosa è la Bibbia. C’è chi pensa che si tratti solo dei sacri scritti degli Ebrei che poco o nulla hanno a che fare con noi. Altri non sanno distinguere la differenza tra i testi apocrifi e quelli biblici. La Chiesa Romana cita la Bibbia di tanto in tanto con vaghi accenni ma, per i più, rimane un libro misterioso di cui non si capisce il contenuto o il senso. Non stupisce allora che la conoscenza media della Bibbia in Italia è paragonabile allo spessore della carta velina.

È curioso, però, che nel gergo popolare, quando si vuole sottolineare l’assoluta veracità di qualcosa, si usano espressioni tipo: “Questo è Vangelo!” o “Questo è Bibbia!” il che dimostra una consapevolezza che il Vangelo e la Bibbia sono testi sacri e normativi per la vita dell’uomo. Allora, cos’è la Bibbia?

La definizione più breve e accurata è questa: la Bibbia è la Parola di Dio. Essa afferma di essere la verità, il messaggio di Dio per gli uomini. 2 Pietro 1:21 dice che gli autori dei testi biblici “hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”.

Questa semplice affermazione ha delle profonde implicazioni per noi. Vediamo le più importanti.

LA BIBBIA PRESENTA UN’UNITÀ SOVRANNATURALE

La Sacra Bibbia è una raccolta di 66 libri suddivisi in due gruppi: l’Antico Testamento (39 libri) e il Nuovo Testamento (27 libri). È stata composta nell'arco di circa 1500 anni da oltre 40 persone.

L’Antico Testamento è stato scritto in ebraico (con alcune parti in aramaico) da profeti, sacerdoti, re e capi della nazione d’Israele.

Il Nuovo Testamento, invece, è stato scritto in greco dagli apostoli e i loro collaboratori.

Nonostante il gran numero di autori e il tempo voluto per redigerla, il messaggio della Bibbia è sorprendentemente uniforme. Questo perché Dio ha ispirato gli autori a focalizzarsi su una sola figura centrale – Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Lui è il tema della Bibbia (Luca 24:44-47).

LA BIBBIA NARRA TUTTA LA STORIA DELL’UMANITÀ

La narrazione dell’Antico Testamento inizia con la creazione dell’universo e termina circa quattro secoli prima della nascita di Gesù Cristo. Dopo il completamento dell’ultimo libro dell’Antico Testamento, ci furono 400 anni di silenzio durante i quali Dio non ispirò alcuna Scrittura. Poi, Giovanni Battista, il profeta, ruppe il silenzio annunciando l’avvento di Gesù Cristo, il Salvatore promesso al popolo d’Israele. Il Nuovo Testamento racconta la nascita, la vita, la morte e la resurrezione di Cristo e traccia il futuro dell’umanità fino all’inizio dell’eternità. I due Testamenti contengono dunque l’intera storia umana dalla creazione alla fine della creazione, dall’eternità passata all’eternità futura.

LA BIBBIA NARRA TUTTA LA STORIA DELLA REDENZIONE

La Bibbia è la storia del piano della redenzione di Dio per l’umanità. Cominciando dal capitolo 3 di Genesi, momento in cui è avvenuta la caduta dell’uomo, Dio promette all’uomo un Salvatore (detto seme o progenie) che avrebbe ribaltato la maledizione del peccato di Adamo e il terribile destino dovuto ad esso. Per fare questo, Dio ha creato da un uomo solo, Abraamo, un popolo che gli appartenesse, il popolo d’Israele. Dalla sua discendenza, 2000 anni più tardi, è venuto il Salvatore del mondo, Gesù Cristo (Matteo 1:1).

LA BIBBIA È UNA RACCOLTA DI LIBRI SOVRANNATURALE

La Bibbia è un libro unico e straordinario: i 66 libri che ne fanno parte sono ispirati da Dio (2 Timoteo 3:16). Ognuno di essi trova la sua origine in Dio ed è quindi completamente soprannaturale. Dio non ha semplicemente dato un livello d’intelligenza più alta agli autori umani, ma ha diretto, Egli stesso, i loro pensieri. Non ha soltanto comunicato loro alcuni concetti, ma li ha effettivamente guidati nella scelta di ogni singola parola (2 Pietro 1:21). Ecco perché Gesù, giustamente, attribuì a Dio le parole scritte da Mosè (confronta Genesi 2:24 con Matteo 19:4-5).

LA BIBBIA SI RIVOLGE A TE

Una delle scuse comuni per non prendere la Bibbia sul serio è che “è stata scritta da uomini”. Ma la realtà è che qualsiasi idea o teoria che neghi l’ispirazione verbale della Scrittura, di ogni singola parola, è un attacco contro Dio che si è rivelato in questo modo all’uomo. È anche il modo in cui ci daremmo la zappa sui piedi, perché rifiutare la rivelazione di Dio ci toglierebbe per sempre la possibilità di conoscere il suo carattere perfetto, il suo giudizio sul peccato e sulla disubbidienza, e non sapremmo nulla delle benedizioni riservate alla fede e all’ubbidienza. Soprattutto, toglierebbe la possibilità di conoscere il Signore e Salvatore Gesù Cristo attraverso il quale possiamo essere salvati. È solo attraverso di Lui che tu e io possiamo conoscere, godere, sperimentare il perdono dei peccati, la comunione con Dio e, un giorno, le gioie del regno e della gloria futuri.

Uno scrittore ha osservato di recente: “L’importanza che lo sport ha assunto nella vita della gente, l’amore esorbitante per il piacere e per i soldi, l’eclissi della famiglia, la sfrontata impudenza di molte donne, sono tutti sintomi della stessa malattia… la mancanza della conoscenza di Dio”!

In contrasto, il Dio della Bibbia è puro, santo, perfetto. E può essere conosciuto anche da te! Ma solo attraverso la sua rivelazione soprannaturale contenuta nei 66 libri della Bibbia. Né uno in più né uno in meno (vedi Apocalisse 22:18-19).

Ti invito a intraprendere la lettura della Bibbia con umiltà. Chiedi a Dio di rivelarsi a te e di mostrarti le meraviglie del suo carattere e del suo piano di redenzione in Cristo. Forse un giorno potrai dire, con piena cognizione di causa: “Questo si che è Vangelo! Questa si che è Bibbia!”.

Se non possiedi la Bibbia, saremmo felici di dartene  una.